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STEP #28 - La sintesi finale

 Abbiamo fino ad ora parlato dell’analizzatore di spettro sotto molti punti di vista, ne abbiamo tracciato uno schema tecnico, ne abbiamo osservato le caratteristiche e il funzionamento e abbiamo provato a guardare oltre la scienza, tra storia, arte e mitologia. Proviamo quindi a riassumerne i punti chiave. L’ analizzatore di spettro [step 01] è lo strumento fondamentale per l’analisi dei segnali nel dominio della frequenza. Esso permette di visualizzare a schermo il contenuto armonico di un segnale fornito in ingresso; può essere analogico o digitale e basa il suo funzionamento [step 05] su due principali tecniche: quella dello spazzolamento in frequenza e quella della Trasformata di Fourier. La storia [step 04] riporta le origini di questo strumento ai primi studi sulla dispersione prismatica della luce condotti da Isaac Newton ed esposti nel suo  “Optiks”  [link esterno]. Tuttavia, la moderna spettroscopia [link esterno] si sviluppa solo più tardi con gli studi di Kirkhhof

STEP #27 - La mappa concettuale

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STEP #26 - La chimica e gli strumenti scientifici

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 Lo schermo su cui appare la figura relativa all'analisi del segnale è, come si è visto, un display CRT (Catode Ray Tube), ovvero uno schermo a tubo catodico. L'elemento essenziale del monitor è quindi un tubo a raggi catodici, una sorta di imbuto di vetro, il cui collo ospita il cannone a elettroni (electron gun) che, in un CRT a colori, emette tre stretti fasci di elettroni, ognuno per ciascun colore primario (rosso, verde, blu). Nel pannello frontale sono depositati tre tipi di fosfori che emettono luce verde, blu o rossa quando sono colpiti da elettroni opportunamente accelerati. I fosfori sono così chiamati per analogia con il comportamento del fosforo, elemento chimico che trae il nome dal greco phos (luce) e phoros (portatore) per la sua luminescenza al buio esposto all’aria. I fosfori sono composti che presentano il fenomeno della fluorescenza (brillano durante l’assorbimento di radiazioni) e della fosforescenza (luminescenza in assenza di stimoli). In un CRT per comput

STEP #25 - Cose personali

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 PASSATO per me significa "regoli", il mio primo approccio al mondo scientifico. PRESENTE per me significa "auricolari", di cui non potrei fare a meno. FUTURO per me significa "turismo spaziale", perché non smetto mai di credere nell'innovazione.

STEP #24 - Le parole nella storia

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Come ci si potrebbe naturalmente aspettare, le parole scientifiche che rappresentano i componenti principali del nostro strumento entrano in uso solo con l'evoluzione scientifica e in particolare di quella dell'elettronica. Dal 1900, infatti, parole come filtro (filter) e mixer entrano in campo tra gli strumenti di analizzazione, mentre solo a metà secolo si parla di spettroscopia (spectroscopy) vera e propria.

STEP #23 - La normativa

IEC 61290-5-1 :  "Optical amplifiers – Test methods – Part 5-1: Reflectance parameters – Optical spectrum analyzer method" CEI - EN 61010-1/A1 : "Safety requirements for electrical equipment for measurement, control, and laboratory use Part 1: General requirements" IEEE - ANSI C63.2 :  "Specifications of Electromagnetic Interference and Field Strength Measuring Instrumentation in the Frequency Range 9 kHz to 40 GHz"

STEP #22 - Un manuale d'uso

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 Il risultato che si vuole ottenere quando si utilizza un analizzatore di spettro è quello di visualizzare su uno schermo lo spettro delle forme d’onda applicate in ingresso. Uno dei principali elementi da osservare è quindi il display: una griglia (solitamente 10x10) in scala logaritmica o lineare rappresenta i valori della frequenza sugli assi orizzontali e dell’ampiezza su quelli verticali, tipicamente misurati rispettivamente in MHz (mega hetrz) e in dBm (decibel milliwatt). Il segnale in ingresso, proveniente ad esempio da un generatore di forma d’onda, entra dall’RF input. Dopo aver settato il range di frequenza desiderato, si può immediatamente visualizzare sul display la riga spettrale e il picco del segnale alla frequenza centrale, che può essere modificata ruotando il knob. Agendo sul comando Preset ritorno a full range e posso visualizzare lo span completo, perdendo però in accuratezza. Con il comando Auto Tune , l’analizzatore mi riporta alle condizioni di visualizza