STEP #28 - La sintesi finale
Abbiamo fino ad ora parlato dell’analizzatore di spettro sotto molti punti di vista, ne abbiamo tracciato uno schema tecnico, ne abbiamo osservato le caratteristiche e il funzionamento e abbiamo provato a guardare oltre la scienza, tra storia, arte e mitologia.
Proviamo quindi a riassumerne i punti chiave.
L’analizzatore di spettro [step 01] è lo strumento
fondamentale per l’analisi dei segnali nel dominio della frequenza. Esso
permette di visualizzare a schermo il contenuto armonico di un segnale fornito
in ingresso; può essere analogico o digitale e basa il suo funzionamento
[step 05] su due principali tecniche: quella dello spazzolamento in frequenza e
quella della Trasformata di Fourier.
La storia [step 04] riporta le origini di questo strumento ai primi studi sulla dispersione prismatica della luce condotti da Isaac Newton ed esposti nel suo “Optiks” [link esterno]. Tuttavia, la moderna spettroscopia [link esterno] si sviluppa solo più tardi con gli studi di Kirkhhoff e Bunsen [step 09], ai quali è accreditato il primato dell’invenzione dello strumento di cui parliamo. Sarà invece l’introduzione della Trasformata Veloce di Fourier a definire la moderna analisi spettrale così come la conosciamo oggi.
Dal punto di vista scientifico, quindi, la parola spettro, dal latino “spectrum”, visione o fantasma, è facilmente rintracciabile in tutti gli studi di ottica e sulla luce [step06]. Se però proviamo a cambiare punto di vista, la parola spettro può far riferimento ad innumerevoli storie, vicende fantastiche e mitologiche [step07], essendone, soprattutto in passato, i fantasmi i principali protagonisti.
Tornando ai giorni d’oggi, l’avvento dell’elettronica nel corso dell’ultimo secolo ha permesso lo sviluppo di sempre più avanzati e innovativi analizzatori di spettro; innumerevoli sono infatti i brevetti [step17] che si susseguono nel corso degli anni ’90. Insieme ad essi si è evoluta l’industria di produzione che ha visto emergere sempre più marchi di costruttori [step11], primo fra i quali nel settore “Rohde&Schwartz” [step20] e che, ovviamente, non è mancata nel farsi pubblicità, motivo per il quale è diventato sempre più frequente trovare pubblicità [step13] e immagini di analizzatori di spettro fra libri [step10], riviste e articoli di giornale.
Negli ultimi decenni, inoltre, l’uso degli analizzatori è diventato comune e alla portata anche dei meno esperti. Infatti, per quanto la complessità tecnica dello strumento [step16] possa trarre facilmente in confusione, è altrettanto semplice capirne il funzionamento operativo tramite manuali d’uso [step22] o tutorial [link esterno] rintracciabili online.
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